Era il lontano 2016, quando GBC Italia fece da apripista presentando il primo protocollo di certificazione volontario per la sostenibilità in edilizia riferito agli edifici storici. Con edifici storici si intendono edifici che costituiscono “testimonianza materiale avente valore di civiltà”, antichi oppure di non recente di costruzione, risalenti a prima del 1945.
In questi 8 anni diversi edifici in Italia sono riusciti a raggiungere l’ambito traguardo della certificazione. Ultimo esempio del 2024 è la vecchia conceria a Tolentino che è diventata un Hotel a 4 stelle, raggiungendo la certificazione Platino (95/110 punti). Ora tutta questa esperienza, nata da esigenze specifiche legate all’unicità del patrimonio edilizio e culturale italiano, si è concretizzata nella pubblicazione in inglese – per ora – del protocollo e l’inizio della sua diffusione all’estero.
«Moltissimi paesi hanno dimostrato interesse nel protocollo – spiega Paolo Cambula, Consigliere d’indirizzo di GBC Italia e Delegato alle Relazioni Internazionali – e non soltanto Grecia, Francia e Spagna che in Europa sono i paesi che hanno un grande patrimonio da valorizzare. Abbiamo portato questo protocollo all’ultimo Leadership summit di Londra dello scorso giugno, raccogliendo l’interesse anche da aree del Medio Oriente come Giordania, Palestina, Egitto, e poi in Sud America; dal Nicaragua, alla Colombia, sino al Brasile».
Il GBC Italia si è dimostrato disponibile a supportare i vari comitati GBC dei diversi paesi nella fase iniziale quando si individueranno progetti piloti.
Nel protocollo HB Historic Building®, si darà priorità alla conversione in ottica green sia della parte impiantistica dell’edificio (ventilazione, condizionamento, riscaldamento, domotica) che strutturale/architettonico con materiali naturali.