Riceviamo sul nostro portale sempre più spesso richieste di chiarimento su cosa sia una mappatura LEED, sul perchè essa non dev’essere scambiata come una certificazione di prodotto, su chi debba riguardare: il produttore del manufatto finito o di un suo semilavorato?
Nella filiera del serramento in PVC e alluminio, molto spesso alcuni produttori si lamentano dell’ignoranza che imperversa nell’intera filiera, soprattutto da parte dei propri produttori di profili/gammisti, come risulta dalla mail sottostante:
Buongiorno, azienda produttrice di serramenti in profilati di alluminio pone il seguente quesito: la committenza ci chiede il rilascio della CERTIFICAZIONE LEED attestante che i materiali di nuova fornitura contengono, anche in parte, materiale proveniente da prodotti riciclati, in linea con i nuovi bandi di gara pubblici per il rinnovo dei serramenti metallici degli edifici della pubblica amministrazione. La domanda e’ la seguente: è sufficiente che l’azienda fornitrice dei serramenti metallici rilasci una dichiarazione attestante che i serramenti metallici di nuova fornitura sono stati realizzati con l’impiego, anche parziale, di materiale riciclato? oppure bisogna rilasciare la certificazione LEED come ci chiede il committente? e se si in che modo si rilascia la suddetta certificazione. Grazie.
Inutile dire che la mappatura LEED deve accompagnare ogni prodotto che viene installato in un edificio che verrà certificato LEED, che dev’essere possibilmente redatta da un tecnico abilitato LEED AP, che concorre all’ottenimento del punteggio finale dell’edificio, che può essere più o meno performante nel tempo, che deve fare riferimento ad un preciso protocollo, e così via…
La notizia positiva è che proprio in questi giorni un produttore di serramenti in PVC, grazie ad una mappatura redatta da uno dei nostri LEED AP facenti parte del nostro team tecnico, è riuscito ad aggiudicarsi una gara d’appalto per la fornitura di materiale pari ad un valore di Euro 1.800.000. Purtroppo un suo concorrente, anzichè ammettere la sconfitta, si è rivolto prima al TAR e poi al Consiglio di Stato per cercare di annullare la gara, appellandosi appunto alla mappatura in oggetto, facendo altresì una grande confusione tra terminologie e ruoli degli attori coinvolti in questo particolare processo di certificazione.